Il turnover aziendale è un indicatore essenziale che rivela il tasso di persone assunte, il numero di dimissioni e di licenziamento.
Le aziende vedono l’investimento sulle persone come un costo e non come un’opportunità commettendo un grave errore. Le persone di talento possono costare di più, ma sono anche in grado di generare un alto valore aggiunto che sposta la capacità competitiva dell’azienda a un livello superiore rispetto ai concorrenti.
Le aziende dovrebbero considerare l’investimento sulle persone come un’opportunità di sviluppo dell’organizzazione.
Indice
Principali cause del turnover
Perché spesso i talenti cambiano posto di lavoro? La risposta più comune a questa domanda è legata ad una questione economica, ovvero che le persone di talento cercano di ottenere un salario più alto.
Ma sono altre le cause principali dell’elevato turnover:
– Gestione poco coinvolgente
– Scarsa attenzione verso le persone
– Promesse non mantenute
– Un ambiente dove è difficile dire la propria
Non solo. I talenti più ambiziosi e motivati possono sentirsi frustrati se non vedono possibilità di avanzamento nella loro attuale posizione lavorativa e quindi cercano altrove nuove sfide e opportunità di crescita professionale. Altre motivazioni possono includere una cultura aziendale non adatta alle proprie aspettative o la mancanza di un equilibrio tra vita privata e lavoro.
Alert da monitorare per prevenire il turnover
In un mercato altamente competitivo, le persone sono il fattore chiave per il successo di un’azienda.
Una retribuzione competitiva è importante, ma non deve essere l’unica leva per trattenere i talenti. L’attenzione alla cultura aziendale e la creazione di un ambiente di lavoro stimolante e gratificante possono essere altrettanto importanti. Investire nelle persone, fornire loro l’opportunità di crescere e svilupparsi, e riconoscere il loro valore può contribuire a creare un team di collaboratori fedeli e impegnati, che porteranno l’azienda al successo.
Ma cosa succede quando i top performer decidono di cambiare lavoro? Le loro dimissioni possono rappresentare un problema per l’azienda, poiché la perdita di esperienza, competenze e innovazione può influire sulla competitività dell’azienda stessa. Inoltre, c’è il rischio che il know-how acquisito vada in mano alla concorrenza.
Ecco perché le aziende devono monitorare alcuni indicatori, come:
– la scarsa produttività;
– la mancanza di motivazione e collaborazione;
– le frequenti richieste di ingressi posticipati e uscite anticipate.
Quando questi segnali compaiono, è necessario agire rapidamente per mettere in atto strategie di employee retention, volte a risollevare i livelli di impegno e ristabilire la fiducia tra le risorse.
Strategie di employee retention
Per evitare che i talenti migliori lascino l’azienda, sono fondamentali tutte quelle azioni che un’organizzazione può mettere in atto per trattenere i propri dipendenti migliori e farli sentire motivati e coinvolti. L’importante è che le azioni siano personalizzate in base alle esigenze e alle preferenze dei collaboratori.
L’obiettivo delle strategie di employee retention è far sentire le persone apprezzate e coinvolte nella vita dell’azienda, ridurre il turnover e favorire la produttività e l’innovazione. Solo così l’azienda potrà costruire un rapporto di fiducia con i propri lavoratori e fare in modo che restino a lungo all’interno dell’organizzazione.
L’azienda può offrire iniziative di formazione e sviluppo, come training, coaching e mentoring, per favorire la crescita professionale dei dipendenti. Inoltre, può aumentare il salario o i benefit, come un’assicurazione sanitaria o la flessibilità lavorativa. Altre opzioni possono essere la riassegnazione dei ruoli, la delega delle responsabilità e la creazione di percorsi di crescita e carriera chiari.
È importante prestare attenzione a fattori come il clima in azienda, il rapporto tra capo e collaboratori, la condivisione delle informazioni e una strategia chiara e comprensibile a tutti.
Gestire il turnover con l’analisi del clima aziendale
Un buon clima in azienda aumenta la produttività del 70%. Ecco perché le aziende dovrebbero puntare sul benessere dei propri collaboratori, posizionando il proprio brand come luogo ideale in cui lavorare.
La prima cosa da fare è condurre un’analisi del clima aziendale per capire il livello di retention in azienda e valutare aspetti come il ruolo del dipendente, la cultura aziendale, il rapporto con i responsabili, i piani di formazione, i benefit e l’ambiente di lavoro.
Un’analisi periodica del clima aziendale è necessaria per tenere sotto controllo sempre l’ambiente lavorativo e per prevenire con anticipo l’insorgere di problematiche.
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